mercoledì 5 novembre 2008

LaRanaCattiva nello stagno della generazione precaria

NOTA BENE: Questo sfogo nasce il finesettimana scorso, durante un viaggio in treno durato più del previsto. Di fronte a 3 ore d’attesa da passare alla stazione di Parma, la prospettiva sarebbe stata quella di lanciarsi a pelle d’orso sui binari, invece è successa una cosa strana che da tempo non capitava...L’impulso irrefrenabile di scrivere. Ecco perchè non ho cambiato una virgola, sarebbe stato ingiusto ed ecco perchè alcuni riferimenti all’inattività del blog sembreranno fuori dal mondo ora che il giorno dei morti ha miracolosamente ridato vita a questa piattaforma....

- Sento freddo...
- Forse sarà l’autunno!
- No...non è la stagione, è un freddo che parte da dentro non da fuori.
- Che intendi Rana? Spiegamelo non posso sentire quello che provi tu, siamo diversi.
- Cattiva, dovresti essere in grado di avvicinarti empaticamente a me, ma so che non è per niente facile...
- Ma io sono te, eppure alle volte non ti capisco. Non puoi farne un dramma se siamo diversi. Io ragiono, tu senti... Io sdrammatizzo e non prendo sul serio niente sul quale si possa ragionare, perchè analizzando... qualunque evento può essere ridotto al semplice, al comprensibile, qualcosa di acettabile e divertente come un gioco... Dai che lo puoi capire...La classica Ironia della sorte!
- “Il gioco è uno dei lavori più seri del mondo”... Io non posso far altro che strepitare per ogni accidente che mi si para di fronte, perchè sono delle pulsioni incontrollabili quelle che mi muovono. Non ho la lucidità necessaria per discernere tra “Me” e il “Fuori da Me”. Tutto è così viscosamente collegato, un pantano indecifrabile, quello che mi calpesta dall’esterno non posso leggerlo se non in relazione a quello che provoca, alle reazioni che suscita in me. Tante relazioni, varie coincidenze, corrispondenze inspiegabili, torrenziali, che a ciel sereno mi travolgono, non possono essere casuali. Io devo dare un senso a tutto questo, perchè il Senso sta negli occhi di chi guarda.
In questo caso ti dico che sento freddo, un freddo di desolazione!
- Va bene, allora per un momento cerchiamo di trovare un punto di incontro. Solo per capire, altrimenti si continua a parlare di nulla. Non deve essere difficile trovare quella chiave di volta, dove le nostre spinte contrarie ed opposte possano generare una stabilità di fondo...un equilibrio, insomma.
- No, non dovrebbe essere così difficile, basta volerlo! Prova allora ad entrare sotto la mia pelle apparentemente viscida e repellente. Entra e scava fin dove c’è luce, quando incontrerai il buio, lì, saprai di essere arrivata dove nascono le paure più nascoste, quelle che fatichiamo persino ad ammettere con noi stessi. Sentirai finalmente. E’ troppo difficile spiegare una sensazione. Bisogna condividere le stesse esperienze, sguazzare nello stesso fango. Dove sarò io sarai anche tu, anche perchè la vita è una e il mondo finito nelle sue categorie di Spazio e Tempo: solo allora capirai cosa intendo per Freddo.
- Ho paura di non trovare niente che possa cambiare le cose. Tanta fatica spesa, per ritrovarsi nuovamente al punto di partenza. Per di più avendo scoperto cosa vuol dire questa dannata sensazione di Freddo.
- No, no, a meno che tu non sia impermeabile (scusa l’ossimoro, visto che sei una rana), vedrai che ti troverai ad essere diversa, nuova, non si può fingere che nulla sia successo, proprio perchè è successo, è diventato Reale, una Verità oggettiva. Se poi deciderai di far finta di nulla, beh, problema tuo... Me ne farò una ragione, ma rimarrò per sempre nella convinzione che hai avuto paura. Paura di sbagliare, paura di perdere il controllo della tua vita, che se non te ne sei resa conto sta già sbandando da tempo, come quella di tutte le altre rane che popolano il nostro stagno.
- Ma di cosa stai parlando? Io non capisco più nulla. Sembri una pazza. Quale ordine c’è ancora da sovvertire? Rischi di sembrare la depositaria di una Verità che forse neppure esiste... Vedrai attirerai su di te solo biasimo ed incomprensione... Perchè mi vuoi trascinare nel tuo mondo di follia visionaria ed idealista?
- Perchè credo che una volta che ti sei esposta non puoi più nasconderti. Perchè diventerà necessario per te combattere per ottenere quello che vuoi realmente. Esporsi vuol dire conoscersi a tal punto da non aver più paura del giudizio altrui, ma per conoscersi bisogna faticare, provare, farsi male, sentire intensamente con ogni verde fibra del tuo corpo. E’ vero, sarai addomesticata a quel punto, ma dimmi chi è mai stato libero? Nasciamo e siamo già schiavi di noi stessi, la Libertà se esiste risiede solo nel non aver paura del bello e del brutto che alberga in noi. Quando si sarà raggiunta l’accettazione dell’essere meravigliosamente imperfetti, allora sì, che la visione cambierà, che riusciremo a perdonare anche gli altri per la loro finitezza. Non esisterà più il Giudizio.
- Razionalmente non ti capisco, però credo che non ci sia nulla di sbagliato nello smuovere le acque e provare a darti man forte, anche perchè da sola saresti una mina vagante.
- Ti ringrazio Cattiva, perlomeno ora potrai sentire anche tu freddo ed aiutarmi a farlo sentire a tutto il resto dello stagno.
LaRanaCattiva si è finalmente riconosciuta... Ha ricostruito la sua autoconsapevolezza. Sente freddo... Il gelo della disillusione.
Ora se il suo piccolo cervello anfibio regge all’idea di fare ciò che sta per fare, spiegherà le ragioni che l’hanno spinta ad okkupare (così con le K affabuliamo anche i gggiovani) questa pubblica piazza ...Ispirata forse dalle mobilitazioni civili degli ultimi tempi.
Se è vero che un Centro, un nucleo caldo di fervore culturale non esiste più, che Segnosulmuro, quel luogo di libera espressione ideologica è andato miseramente prosciugandosi alla radice, perchè non nutrito da dibattiti e contraddittori, ne consegue che neppure una posizione di marginalità a questo polo centrale esiste più. E’ solo questione di punti di vista: Quale opposizione può esistere al Nulla? Semplice, nessuna. La mia presa forzata di possesso diviene dunque legittima dal mio punto di vista, anche se apparentemente parassitaria ed abusiva.(In realtà sarebbe stato troppo faticoso aprire un mio blog)... Ma chi può dire che questo sia realmente un male e che io non lo stia facendo con scopi benigni? Chi vuole leggere i miei sproloqui come spocchiosi, faccia pure, le libere interpretazioni mi affascinano.
Comunque... Non per fare stupide polemiche, ma forse mancava un principio di fondo, un progetto di reale miglioramento comune, di disinteressato dialogo tra le teste dei creatori di questo blog e i potenziali fruitori. E’ comprensibile che il tutto fosse un esperimento, un giocoso divertissement, ma credo che si possa riuscire ad arrivare a tutti se solo per un attimo ci si dimentica dell’autoreferenzialità. Assurdo che sia io a parlare di autoreferenzialità... quando sto usando questo mezzo per parlare di me fino ad ora, ma queste sono presentazioni, probabilmente andando avanti il tiro verrà aggiustato e saprò spiegare a fatti quello che intendo per utilità filtrata attraverso l’esperienza personale.
Perchè non voglio pensare che jente valida abbia potuto scambiare l’utilità potenziale di un blog, per vuoto esercizio formale. Sia nato, in realtà...o mio Dio... “Perchè, cioè, fa figo avere un blog, cioè, perchè così possiamo far vedere quanto ne sappiamo, cioè perchè si, dai, in preda ai fumi più disparati è bello credere in un sogno, credere di poter essere utili a qualcuno in città, nel mondo negli universi paralleli!”. Il narcisismo farà anche bene, ma occhio a bearsi troppo (ma quanto siamo bravi, ma quanto siamo affascinanti) si rischia di rimanere imprigionati in una adolescenza patologica, che alla nostra età risulta grottesca.
Io che sono un anfibio, per definizione nè carne nè pesce, una sorta di polpettone cotto a metà,sono perfettamente consapevole di non poter essere per nessuno un punto di riferimento visto che non basto neppure a me stessa. Sono qui solo per apportare il mio punto di vista, la mia esperienza... Un pò sparando a zero, un pò ragionando seriamente, ed un pò tanto...dicendo cazzate, ma cercando di proporre e proponendo, come farei con i miei sventurati amici, qualcosa da fare e qualcosa su cui riflettere. Per sfruttare al meglio una occasione che potrebbe finire come ben sappiamo, ma magari no...Who knows?
Per una creaturina piccola e gracidante come me è abbastanza facile rompere le scatole, nel senso che essendo da poco nella Dotta, tutto mi appare meravigliosamente sconosciuto e non posso fare a meno di stupirmi (e palesarlo fastidiosamente) per la quantità spaventosa di stimoli che qui la città propone... Ebbene si, sarò provincialotta, il buon Fedro parlava di topo di campagna e topo di città , ma qui io parlo di capacità di meravigliarsi ancora, di entusiasmarsi di fronte a qualcosa di prezioso. Quella che Saint Exupery avrebbe chiamato “ la Capacità di saper ancora Arrossire”.
Stanca di vagare in cerca di rivoluzioni più o meno permanenti, di stimoli continui non ho dovuto far altro che attendere l’inevitabilità degli eventi...Ad azione reazione. Messa giù così a muso duro...può sembrare un “Ve lo avevo detto!”... In effetti è un “ Eh, me lo aspettavo, la resistenza alle difficoltà non è il vostro forte!”...Lo so, lo so è uguale!
Saltando in lungo ed in largo ho deciso di infestare questo stagno ben sapendo che la sua placida quietanza mi avrebbe lasciato la tranquillità per agire indisturbata e molesta come piace tanto a me. Già, già... chi se lo sarebbe mai aspettato che un blog fondato da ggggiovani virgulti della migliore specie impegnata ed intellettuale, tutti nati e cresciuti a cinema e lettertura avrebbero così presto abdicato alla Noia e all’apatia più totale. Ragazzi poco più che ventenni, la meglio gioventù dell’intellighenzia bolognese che frustrata dal non sapersi misurare con la fatica intrinseca della vita ha preferito cedere il proprio sogno di apostolato culturale perchè in definitiva si ha meglio da fare...o comunque perchè è troppo difficile mantenere un qualunque tipo di continuità.
E’ troppo facile abbandonarsi all’entusiasmo, quasi in preda ad un orgasmo di aspettative se poi non si hanno gli attributi per soffrire e lavorare per ciò in cui si crede.
Sognare e sognare alto è davvero una virtù e se ancora si è in grado di farlo, perchè buttare tutto nel cesso per paura di essere considerati folli o di rimanere degli incompresi?
Quanto è bello fare la maestrina che bacchetta i girini svogliati; che surreale gusto autolesionistico mi anima e che soddisfazione generare disprezzo (almeno una rezione).
E’ troppo facile parlare attraverso le opere altrui, loro sono lì e sono un dato di fatto, non aspettano altro che essere continuamente riscoperte attraverso occhi sempre nuovi, come le coscienze individuali che le approcciano. Vogliamo mettere la faccia per quello in cui crediamo e vogliamo analizzare un film, un programma, un libro attraverso il filtro della nostra esperienza, senza ricorrere a prontuari e formule da compassati critici. Qualcuno lo ha anche fatto, ma poi ha smesso di credere nella potenza delle parole, come se fosse tutto inutile, ancora una volta come se niente avesse Senso!
E’follia credere fermamente in qualcosa? E’ follia credere in qualcosa pur essendo consapevoli che potrebbe non servire a cambiare di fatto la realtà circostante?
Non so darmi risposta, o meglio, me la do eccome...

3 commenti:

segnosulmuro ha detto...

Cra..cra...cara RanaCattiva...qui è RospoSnob..yahwn!!!..che stanchezza...non commenterò le tue dure parole contro il blog perchè a mio avviso leggitime e quantomeno sincere..ma preferirei soffermarmi sul perchè delle PAROLE..hai ragione ranocchia a sentire freddo..è stato glaciale qui su segosulmuro..per mesi..ora forse una fiammella vive..anche grazie a te..una cosa però le mie membra stanche e raggrinzite si domandano..ma il riflesso del blog e della sua natura senza continuità ti aiuterà a spazzar via definitivamente il freddo interiore ormai compreso??o forse la consapevolezza dell'animo "rospo" ti ha reso solo più arida e Cattiva?..non vuole essere una critica la mia solo..una comprensione in quanto a utilità...come tu dici..questo è lo scopo del blog..essere utile..o fore no?...

Artax ha detto...

Temo che questa adunata, anche con i vari tentativi pungenti di dare scossoni, non servirà a molto... in realtà non per un chissà quale problema esistenziale dei più (che tra l'altro non tutti si conoscono tra di loro e non tutti sono a Bologna), ma perché evidentemente alcuni degli iscritti non hanno interesse a partecipare...come ogni ambito libero, prevede anche un fallimento, vorrà dire che solo chi vuole continuerà a scrivere, senza porsi limiti di sorta, né sul modo di farlo né sul cosa scrivere (se ci mettiamo anche a criticare se qualcosa è pseudo-intellettuale o no, se è autoreferenziale o no, qui non scrive più nessuno, diciamo che possiamo iniziare a chiederci anche come scrivere, quando almeno si scriverà). Per il resto è sempre ben gradito un post come questo e quindi benvenuta!

LaRanaCattiva ha detto...

In effetti sto facendo un uso spudoratamente privatistico di questo mezzo pubblico...Caro Segnosulmuro!Hai ragione sono cattiva, ma quest'essere pungente è solo provocazione e rabbia repressa derivante dall'aver constatato come al giorno d'oggi l'ottimismo non esista più, o meglio, nell'essermi resa conto che esiste, ma tutti hanno troppa paura per crederci fino in fondo, come se fossimo così tremendamente fragili da non poter reggere una nuova delusione. Sono giunta alla conclusione che la Nostra precarietà, perchè ci sono immersa fino al collo nel fango di questa generazione e nelle sue contraddizioni,è data dalla spoetizzazione di fondo, dalla disillusione,dalla evidente emorragia di speranza alla quale la politica, intesa alla greca come vita sociale partecipata,ci ha condotto. Forse sono il maledetto Tonino Guerra (un pò meno vecchio, più bellina se vuoi, di certo più incazzata). Vedo come Gianni il resto del mondo che mi circonda...Hai voglia a telefonare a quel cretino... Bisogna andargli sotto casa e squoterlo con schiaffi morali, non moralistici, altrimenti col cavolo che si sveglia!Perchè credo che siamo noi a fre il nostro futuro e se bisogna lottare contro i mulini a vento, perchè no? Sempre meglio che rimanere in questa palude di desolante immobilità, di abbandono a noi stessi. Quindi se faccio quello che faccio, lo faccio per me prima di tutto, perchè la scrittura, credimi, riesce ad essere terapeutica ( è qui che rifiuto il tuo giudizio di aridità). Se a questo lavoro su di me posso aggiungere anche spunti di riflessione per chi mi legge...Che ben venga!Ha ragione in effetti anche Artax, nel riportarmi un secondo con i piedi per terra, facendomi capire che ognuno fa un pò in definitiva quel cavolo che gli pare...Nel senso che non posso pensare che tutti abbiano il mio stesso rapporto con la scrittura e con il mondo in genere...Qui ammetto il mio limite, ma per come stavano andando le cose, questi modi erano gli unici che potevo usare... E non posso assicurare che in futuro non mi comporterò di nuovo così!Comunque basta con il pensare che siamo tutti utili ma nessuno è indispensabile...che mestizia e che allontanamento dalle proprie responsabilità...Penso ai grandi che hanno rivoluzionato il mondo...Non credo che gli sia mai passato per la testa di dire " Vabbè vado a prendermi un caffè da Terzi stamani...tanto non sono indispensabile!"...Si okkay...E' una sparata da rana allucinogena, ma che volete farci non ho ancora capito a quale specie appartengo...